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Eliot sostiene che ogni gatto deve avere tre nomi: un nome sensato, "a scopo familiare", un nome più dignitoso che gli permetta di "mettere in mostra i baffi" e "mantenere la coda perpendicolare", e infine "il Nome", che solo il gatto può conoscere. Tra Pelastinco Rotella de' Binario e Brunero, tra un Gattatràc e un Gattafascio, vedremo così sfilare gatti dai caratteri più disparati, ma nessuno arriva all'"evidenza luminosa di quel primo gatto accoccolato sulla soglia del libro" a contemplare il proprio Nome. Il libro che ha ispirato Cats, uno dei musical più amati di tutti i tempi.